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giovedì 10 gennaio 2013

L'affezione di Wikipedia

Occhio!
La cosa di Wikipedia che tanto mi fastidia è in particolar modo la sua scelta di default che prescrive esplicitamente la supervisione della cosiddetta scienza medica per ogni articolo che interessi la salute o la medicina alternativa. Per es, la voce Veganismo la troviamo bannata, è il caso di dirlo, in tal modo...

Veganismo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Avvertenza
Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non costituiscono e non provengono né da prescrizione né da consiglio medico. Wikipedia non dà consigli medici: leggi le avvertenze.

Ci mancherebbe altro! Wikipedia, in quanto enciclopedia libera, è ovvio, non deve dare consigli, né tantomeno consigliare velatamente il rinvio a prescrizioni e consigli medici come fà ponendo al di sopra delle voci l'assurda avvertenza di cui sopra. Per una questione del così tanto fino alla nausea declamato punto di vista neutrale, vantato da Wikipedia, la medicina non deve essere presa come punto di riferimento o come supervisore di ogni voce concernente un campo non riconosciuto dalla medicina o che sta con essa in forte attrito, come può essere per es. la voce Igienismo. Altra perla di  saggia avvertenza...
Avvertenza Le pratiche qui descritte non sono accettate dalla scienza medica, non sono state sottoposte alle verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate. Potrebbero pertanto essere inefficaci o dannose per la salute. Le informazioni hanno solo un fine illustrativo. Wikipedia non dà consigli medici: leggi le avvertenze.
  Ma cosa gliene importa dell'accettazione della scienza medica a un enciclopedia libera e neutrale. Più chiaramente, la voce specifica Igienismo, ha degli aspetti singolari, in quanto prima di tutto l'Igiene Naturale è stata da sempre in anititesi con la medicina ufficiale. Per una questione di correttezza e neutralità potremmo allora mettere un template di avvertenza su ogni voce inerente la medicina, scrivendo appunto...
 Le pratiche qui descritte non sono accettate dall'Igiene Naturale, in quanto le presunte verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico  finanziate dalle industrie farmaceutiche non sono attendibili. Potrebbero pertanto essere inefficaci o dannose per la salute. Le informazioni hanno solo un fine illustrativo ecc... e.c...
Il resto fila via liscio... Vedete l'ambiguità e la parzialità. Inoltre, perché potrebbero pertanto essere inefficaci o dannose per la salute?... Perché non sono accettate dalla scienza medica?... A ciò si aggiunge la menzogna di dire che le pratiche igieniste non sono state sottoposte alle verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate. È falso. Il digiuno  praticato dagli igienisti per es. è un campo tutt'altro che esente da verifiche sperimentali e da metodo scientifico. Se si prende un qualsiasi manuale di chirurgia o di biochimica si capisce bene cos'è il digiuno e di conseguenza si comprende che la digiunoterapia è tutt'altro che un campo scientificamente non verificato.

Da questo punto di vista sembra che l'innovativa enciclopedia libera Wikipedia è nata già vecchia, neutralizzata dal suo stesso miope punto di vista razzolato male ma predicato neutrale.

Sulla questione dell'attendibilità

Fui utente di Wikipedia e potrà sembrare paradossale oggi, se affermo di essere rimasto comunque un fan di Wikipedia, incazzato nero però, per le questioni di cui sopra. Del resto Wikipedia è troppo complessa, per la sterminata varietà di utenza che vi collabora,  per esprimere un giudizio generale, si rischierebbe di mischiare capre e cavoli e di non cogliere mai nel segno. Tutto si può dire di Wikipedia, tranne concedere un giudizio unilaterale che risulterebbe senz'altro superficiale.
  • C'è il rischio di un appiattimento culturale, certo, ma c'è anche l'opposto: un'apertura verso un nuovo modo di fare cultura.
  • Il punto di vista neutrale, come si è potuto notare, non è valido sempre per tutte le voci, ma funziona abbastanza per le voci di cultura generale.
GNULeggevo ieri un articolo su Punto-informatico della guerra che non c'è, della voce su Wikipedia riguardante la battaglia di Bicholim, mai avvenuta, associabile (come leggo in questa pagina in inglese qui) alla...
   ...rivolta indiana del 1857 e alla battaglia di Plassey del 1757, conflitti questi che diedero all'India l'attuale fisionomia geopolitica. Se questi ultimi due conflitti sono realmente avvenuti, quello di Bicholim è puramente un invenzione ben ideata dall'anonimo utente. La pagina di 4500 parole rimasta on line per ben cinque anni riguardante il conflitto scatenatosi nel XVII secolo tra l'impero indiano di Maratha e i colonialisti portoghesi la si potrebbe ancora trovare all'ottavo posto tra le pagine più visitate al mondo. La sua popolarità diviene tale da essere stimata dagli utenti un buon articolo che potenzialmente poteva essere proposto per figurare in vetrina – un onore concesso solo a 3.772 pagine di en.wikipedia su 4.000.000.
   Secondo questa bufala “dal 1640 al 1641 la potenza coloniale portoghese viene in urto con l'imponente impero indiano di Maratha in una guerra non dichiarata conosciuta più tardi come “Conflitto di Bicholim”. Il relativo piccolo lasso di tempo, la mancanza di veri grandi disastri e i minimi danni causati viene a giustificare il fatto che il conflitto non risulti nei libri di storia e negli studi storici.
   Ulteriore ironia ne deriva allorché si considerino le incongruenze temporali delle voci correlate di en.wikipedia intitolate ‘The history of Goa’ e ‘The Maratha Empire’. La prima descrive il periodo in questione come caratterizzato dal governatorato incontestato portoghese, la seconda afferma che l'impero di Maratha non esisteva 30 anni prima allorché avvenne la battaglia inventata di Bicholim.
   Non è la prima volta che dei burloni usano Wikipedia come mezzo per fabbricare il passato. In particolare nel 2008, un gruppo di studenti della George Mason University usarono Wikipedia per gabbare i media americani compreso USA Today inventando il personaggio Edward Owens, un colono della Virginia del XIX secolo che diventa pirata.
   William Beutler, presidente della Beutler Wiki Relations, una società di consulenza per Wikipedia disse a Yahoo News, “Sfortunatamente, le bufale su Wikipedia ci sono sempre state, e anche ben congegnate, il difficile è scovarle”, aggiungendo poi: “Nessuno per quanto bravo a fornire fonti convincenti mascherate, per quanto motivato a spendere il suo tempo e  a scrivere abbastanza abilmente un'articolo plausible può ingannare l'intera Rete, se non per qualche tempo”

   Diciamo però, a onore di Wikipedia e dei tantissimi loro utenti, che la patacca è stata scoperta proprio da un utente wikipediano. Io stesso, una volta utente, soprii la bufala di una certa Martina di Costanza trovatora, pagina rimasta non si sa come, per tre anni online. La bufala la si capiva anche da come era scritto l'articolo. Di questa trobairitz "non si sa quasi nulla", ma quel poco che si sa, lo sappiamo da un certo Marc di Bordeaux di cui "non si sa nulla"... ecc...
   Se una rondine non fà primavera, una bufala non rende inattendibile l'intero contenuto di Wikipedia. Bisogna accettare le bufale proposte da questi burloni (alcuni veramente dotati) come una sfida. Io le trovo stimolanti.

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